Imprese lombarde alleate contro la crisi

Presentata in Camera di Commercio la ricerca AIP “Reti d’impresa oltre i distretti” : circa 500 i soggetti coinvolti in una trentina di reti. Per innovazione e cultura, sul territorio ma anche in Italia e all’estero. Dal biomedicale di Bergamo e Brescia alla cultura di Mantova. Dall’innovazione di Varese, al tessile di Como.
Fanno rete le imprese lombarde. Insieme ad associazioni, istituzioni, professionisti, fondazioni. Un modo per essere più competitive ma anche più solide, in risposta alla globalizzazione dei mercati ma anche, come sottoprodotto, alla crisi in atto. Sono 27 le reti di impresa in Lombardia che coinvolgono circa 500 soggetti. Lo rileva la ricerca “Reti di impresa oltre i distretti” a cura di AIP, Associazione Italiana della Produzione, in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano. Non solo lombarda la composizione dei soggetti che costituiscono la rete: arrivano da molte regioni italiane e, talora, dall’estero gli attori di questo innovativo modo di fare impresa e che si collegano in rete dandosi una governance comune. Sono molteplici le forme, “le tipologie”, delle reti individuate nella ricerca AIP: per la precisione 9 in cui sono raggruppati i 90 casi di reti, a livello nazionale, presentati a titolo esemplificativo nel volume presentato oggi e distribuito nelle librerie.
In Lombardia prevalgono le reti finalizzate come evoluzione dei territori e dei vecchi distretti, pari rispettivamente al 25,9% e al 7,4% (33,3% totale), le reti di innovazione basate sullo sviluppo di nuove tecnologie di processo e/o di prodotto sono pari al 25,9%, quelle impegnate in progetti culturali di vasta portata (22,2%) e quelle orizzontali di condivisione, cioè quelle in cui collaborano operatori impegnati direttamente sui mercati delle stesse merceologie (3,7%) ed emergono l’importante aggregato di reti professionali di cui sono attori gli operatori delle professioni (11,1%) e le reti attivate da associazioni territoriali (3,7%).
I settori che aggregano di più? Innovazione e tecnologia (18,5%) e cultura (14,8%). Pari merito per design, servizi e tessile con l’11,1%. Alcuni esempi? Dal biomedicale di Bergamo e Brescia alla cultura di Mantova, dall’innovazione di Varese al tessile di Como.
“In un ambiente internazionale e competitivo – ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano – le imprese, a partire dalle piccole e medie, trovano nell’alleanza un elemento di rafforzamento strutturale e, ovviamente, serve anche come difesa, in una fase come quella attuale, di fronte al pericolo di crisi”.
“La sfida dei prossimi anni – ha sottolineato Domenico Palmieri, presidente di AIP – sarà quella di riuscire a integrare le opportunità delle nuove reti a distanza nelle strategie dei decisori dello sviluppo locale e con gli esistenti distretti territoriali che esprimono ancora dei valori importanti ma insufficienti se non innestati in un contesto di sistema quale rappresentato dalle reti”.
“Fare rete per le imprese – ha dichiarato Dario Migliavacca Bossi, consigliere della Camera di commercio di Milano – rappresenta un nuovo modello che si sta affermando sul nostro territorio come opportunità reale di competitività soprattutto internazionale”.