Una startup di Desenzano presenta a livello internazionale ‘Under The Bridge’ un progetto per valorizzare il viadotto di Desenzano: tutto parte dai video giochi…
Holidea ieri, il 2 dicembre, ha presentato al territorio il suo concetto di architettura 5.0, un progetto di rigenerazione urbana: una Tour Eiffel ‘sdraiata’, lunga 427 metri, alta 33 metri e sviluppata su 17 arcate.
Startup fondata da due giovani imprenditori bresciani, Matia Merli e Luca Bignotti, Holidea è una società nata nel 2020 che offre servizi di architettura, design industriale e interior design applicando un modello di business unico nel suo genere basato sulla progettazione integrata in cui il fattore umano è il driver principale che orchestra con abilità ed armonia la tecnologia e le competenze specifiche. Tutto nasce quasi per gioco in un piccolo studio di Desenzano Del Garda quando Matia Merli si lasciò ispirare dal software utilizzato per l’ultima generazione di videogiochi con realtà virtuale. Industrial Designer, laureato al Politecnico, Matia immaginò i suoi progetti di interior design inseriti in sfondi di comunicazione visiva efficaci e coinvolgenti come quelli di Resident Evil o Call of Duty.
Holidea ha pensato di proporre un progetto di rigenerazione urbana per valorizzare la struttura, creare un parco panoramico sul Lago di Garda e ospitare un grande polmone verde. ‘Under The Bridge’ il nome del progetto per il Viadotto che è stato presentato a livello internazionale ed è a disposizione del territorio di Desenzano se volesse implementare l’attuale progetto di adeguamento antisismico. Il cavalcavia di Desenzano del Garda rappresenta un’opportunità unica per reinterpretare uno spazio urbano trascurato, trasformandolo in un punto attrattivo. La proposta progettuale prevede la conversione di un non luogo in un parco polifunzionale sfruttando lo spazio esistente e non utilizzato e realizzando un sistema modulare che si adatta alle diverse esigenze della popolazione: una Tour Eiffel sdraiata con un contenuto iconico straordinario.
La struttura progettata, composta da moduli in acciaio e legno, si sviluppa armoniosamente sotto le campate del viadotto, rispettando la morfologia esistente e integrandosi con essa. Gli elementi esagonali non sono solo un’espressione formale, ma anche funzionale, permettono una varietà di configurazioni per sale conferenze, sale di esposizione e sale per fiere. Inoltre, nel progetto sono previsti orti urbani, piazze, bar, ristoranti, aree di coworking, spazi espositivi e conferenze, oltre a servizi sportivi e aree naturali. Il progetto mira a ridurre l’impatto sul territorio, utilizzando materiali riciclabili e tecniche costruttive che minimizzano l’invasione del suolo. Inoltre, la presenza di impianti termo fotovoltaici e vetri selettivi fotovoltaici garantisce un’autosufficienza energetica, mentre il sistema di raccolta delle acque piovane contribuisce alla gestione sostenibile delle risorse idriche.