Marcegaglia: il Vietnam sarà partner delle nostre imprese
“Per gli imprenditori italiani, il Vietnam ha tutte le caratteristiche per essere un partner ideale”. Lo ha sottolineato il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, intervenendo al Foro economico Italia-Vietnam
La crescita economica del Vietnam, che potrebbe toccare il 5 per cento del Pil a fine 2009, fa del Paese asiatico uno dei possibili “partner di punta” dell’Italia grazie a “nuove opportunità di affari e di investimenti” per le imprese del Belpaese. Soprattutto nei settori energia e difesa. Parola del ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, e del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che al Forum tra i due paesi (oggi a viale dell’Astronomia) hanno parlato a lungo delle potenzialità del mercato vietnamita. “L’Italia – ha ricordato Scajola – ad oggi è il 17mo partner commerciale del Vietnam nel mondo e il secondo in Europa, con un interscambio che, nei primi otto mesi di quest’anno ha toccato 814 milioni di euro”, con un +11 per cento rispetto al 2008. Ma “siamo ancora su valori modesti, che non corrispondono alle reali opportunità di cooperazione tra i nostri Paesi”, ha continuato il ministro, per questo “il governo Berlusconi guarda con rinnovato interesse al Vietnam, come a un Paese partner dinamico ed emergente” e anche come “potenziale testa di ponte per penetrare altri mercati asiatici”.
Sulla stessa linea Marcegaglia: “Come Confindustria e come sistema imprenditoriale italiano intendiamo investire in Vietnam in modo serio e concreto” per arrivare a “una presenza duratura nel paese” con le nostre Pmi. “Possiamo offrire al Vietnam – ha detto la leader degli industriali – una cooperazione vera, concreta, tecnologie e capacità imprenditoriali”. E per questo obiettivo “le banche italiane – ha aggiunto il presidente dell’Abi, Corrado Faissola – non faranno mancare le risorse finanziare alle imprese che vorranno rafforzare la propria presenza in quel paese”.
Ma il Forum Italia-Vietnam ha fornito l’occasione a governo e imprese di commentare anche gli ultimi dati dell’Istat, diffusi oggi, su Pil e produzione industriale. “E’ vero – ha riconosciuto Marcegaglia – che la crescita del Pil in Italia nel terzo trimestre è più alta della media Ue, ma abbiamo ancora da fare un lungo percorso”. Anche sul fronte dell’industria “c’è un miglioramento graduale” e “prevediamo per novembre un ulteriore +1,6 per cento di produzione” ma “c’è una crescita ancora lenta” quindi “tutti noi dobbiamo lavorare per cercare di renderla più veloce possibile”. E questo “tutti insieme, senza disperdersi in conflitti, per il bene del Paese, dei lavoratori e delle imprese”. D’accordo anche Scajola: “Tutti gli indicatori ci dicono, da qualche settimana, che la crisi è finita, ma la ripresa è lunga – ha osservato – Mi pare significativo il dato sulla produzione industriale, corredato anche da una lieve, lievissima ripresa dei consumi”. Secondo il ministro, tuttavia, “ci vorrà del tempo per tornare ai livelli precedenti”, ecco perché “dobbiamo stimolare ulteriormente i consumi”.
A meno di due settimane dall’incontro a Palazzo Chigi sulla Fiat, Scajola non ha potuto fare a meno di ritornare anche sul costruttore. “Il governo ha chiesto” al Lingotto “che aumenti sensibilmente la produzione industriale in Italia” per giungere al traguardo di 900 mila vetture, contro le 650 mila unità annuali e per farlo, ha evidenziato il titolare dello Sviluppo economico, “bisogna sfruttare maggiormente gli impianti industriali italiani e non dobbiamo abbandonare nessun sito industriale del nostro Paese”. Quanto agli incentivi all’auto, è un argomento sul quale si sta ragionando con l’Europa ma “qualora decideremo di dare la proroga – ha concluso Scajola – dovranno essere inferiori proprio per rientrare nella normalità nel 2011”.